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La salvaguardia dei diritti Non è un gioco da ragazzi.

Il 20 dicembre 2013 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGA) ha proclamato il 3 marzo – giorno della firma della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione nel 1973 – come UN World Wildlife Day per celebrare e preservare gli animali e le piante del mondo.

Per rendere le famiglie consapevoli della scomparsa delle specie nel mondo e  di incoraggiare genitori e bambini a usare la propria capacità immaginativa per trovare soluzioni, in Francia, DDB crea per Play-Doh una campagna che celebra il potere dell’immaginazione dei più piccoli, ma ha anche un sottotesto: nel mondo reale le creature stanno scomparendo a causa della perdita di habitat e del degrado ambientale. e allora che fare ? i bambini possono introdurre nuove “specie” con la pasta Play Doh!

Forse non tutti sanno che quando fu prodotto per la prima volta negli anni ’30, il composto per modellare veniva venduto come detergente per carta da parati. Dopo aver scoperto che alcuni insegnanti stavano usando il prodotto per far giocare i bambini, i fondatori si sono resi conto che aveva un potenziale in un modo molto diverso ed è stato rielaborato e commercializzato nelle scuole negli anni ’50.

Quella stessa pasta da modellare è servita per creare decine di creature immaginarie, tutte fatte a mano e poi animate una ad una, successivamente ‘esposte’ online in una specie di divertente Museo di Storia Naturale: la Galleria delle Specie Emergenti.

La campagna (che ha ricevuto numerosi riconoscimenti) declina ulteriormente il concept ‘A can of Imagination’,  lanciata dal brand nel 2016, per il suo 60 ° anniversario, con l’obiettivo di ricordare a tutti che modellare la pasta è ancora un modo meraviglioso per i bambini di esprimersi e sviluppare la loro immaginazione.

Nella Galleria delle Specie Emergenti ogni nuova specie è accompagnata da una breve descrizione su habitat, stile di vita, dieta e temperamento, narrata in stile documentaristico sia in inglese che in francese. Da una parte i bambini sono ingaggiati attraverso una promessa di divertimento, dall’altra gli adulti scovano giochi di parole e battute ammiccanti che restano oscure ai più piccoli. Ad esempio, la descrizione delle creature “Bigbrother” cita artisti del calibro di Kim Jong Il, e una nota dice che questa specie è stata soprannominata lo “Stalin della campagna”. La creatura è nota per la sua capacità di sorveglianza a 360 gradi, sia di giorno che di notte, un omaggio al BigBrother di George Orwell nel romanzo 1984 da cui è ispirato il personaggio.

Buffo che venga utilizzato il personaggio di Orwell, metafora per antonomasia della sorveglianza senza limiti. Play-doh è uno dei marchi inclusi nel portafoglio marchi di Hasbro. Diversi anni fa, lo stato di New York ha perseguito Hasbro e altre tre società per aver consentito il monitoraggio dell’attività che i  bambini (età inferiore ai 13 anni) svolgevano mentre visitavano le loro piattaforme Web consentendo a  terze parti  l’uso dei dati raccolti per scopi di targeting pubblicitario. Hasbro avrebbe raccolto dati sui visitatori di Nerf.com al fine di retargetarli in futuro, quando avrebbero visitato altri siti. Gli accordi legali hanno previsto che Viacom pagasse $ 500,00, Mattel $ 250.000 e Jumpstart $ 85.000. Hasbro, che ha partecipato a un programma di “safe harbor” approvato dalla Federal Trade Commission, non è stato multato.

Quello sulla violazione della privacy non è l’unico incidente che Hasbro ha dovuto affrontare. Secondo un’indagine, gli operai cinesi che producono giocattoli per Hasbro, Disney e Mattel sono soggetti a condizioni di lavoro “da incubo” nel periodo che precede il Natale.

Il rapporto, intitolato “The dark side of a glittering world” mostra i risultati delle organizzazioni China Labor Watch, ActionAid, CiR e Solidar Suisse, che hanno inviato investigatori sotto copertura a quattro fabbriche che producono giocattoli in China. Dall’inchiesta è emerso che nella stagione di alta produzione, i dipendenti lavoravano fino a 175 ore di straordinario al mese. Il diritto del lavoro cinese limita gli straordinari mensili a 36 ore al mese, ma il rapporto sostiene che le fabbriche chiedono spesso ai governi locali di attuare un “orario di lavoro completo” per annullare la legislazione esistente. l’indagine sostiene inoltre che i datori di lavoro non fornivano formazione di base sulla sicurezza e che i lavoratori spesso maneggiavano sostanze velenose e cancerogene come il benzene. Gli investigatori avrebbero anche scoperto che i lavoratori erano costretti a firmare contratti di lavoro in bianco e dormivano in alloggi di fortuna, che spesso ospitavano otto persone in una stanza con strutture antigeniche e senza acqua calda.

A workers' dormitory at the Wah Tung factory. 

Hasbro ha confermato in un’e-mail che i suoi prodotti sono stati prodotti in due delle strutture citate nel rapporto, ma ha rifiutato le accuse: 

Le accuse contenute nel rapporto non sono suffragate dall’ampio monitoraggio e dagli audit condotti da Hasbro nel corso del 2018 ed entrambi i fornitori sono in regola con i solidi requisiti di approvvigionamento etico di Hasbro”, ha detto un portavoce alla CNBC.

Difficile immaginare in effetti come tali violazioni possano coesistere con un payoff aziendale che declama: “At Hasbro, we play with purpose. We are using our business as a force for good and building a safer,  more sustainable and inclusive company and world for all” 

Per Hasbro è fondamentale “rendere il mondo un posto migliore per i bambini e le loro famiglie attraverso la responsabilità sociale di impresa e la filantropia”. Il loro sito web comunica con successo questo messaggio con il senso di giocosità e gioia che ci si aspetta dal loro marchio. Le quattro aree principali su cui si concentrano nella comunicazione degli obiettivi sono: sicurezza dei prodotti, sostenibilità ambientale, diritti umani e sourcing etico, diversità e inclusione. Per quanto riguarda la sicurezza dei prodotti, Hasbro promette di testare la qualità e la sicurezza dei propri giocattoli in ogni singola fase del ciclo di vita del prodotto. Oltre a soddisfare tutti gli standard nazionali e internazionali, l’azienda ha un proprio standard che ciascuno dei suoi prodotti deve superare prima di arrivare al consumatore.

Per quanto concerne la sostenibilità ambientale, Hasbro riconosce i danni che la propria attività può avere sull’ambiente, per questo l’azienda sta concentrando i propri sforzi nella creazione di imballaggi sostenibili, innovando i materiali, ottimizzando il proprio sistema di distribuzione per ridurre l’impatto ambientale. Nel 2019, Hasbro ha iniziato a utilizzare la plastica bioPET, che è composta da materiale vegetale derivato da sottoprodotti agricoli, oltre a lanciare un programma con TerraCycle incentrato sul riciclaggio di giocattoli e giochi.  Hasbro si unisce ad altre società – tra cui Mattel – nel boicottare la società indonesiana Asia Pulp and Paper (APP), un gruppo che Greenpeace sostiene sia coinvolto nell’abbattimento delle foreste asiatiche. Entro il 2025 l’azienda si è data obiettivi ambientali specifici da raggiungere: riduzione del 25% dei consumi energetici, riduzione del 50% dei rifiuti in discarica, riduzione del 20% delle emissioni di gas serra e 15% riduzione del consumo di acqua. Oggi Hasbro afferma di aver raggiunto il 100% di energia rinnovabile e la carbon neutrality nelle fabbriche statunitensi di proprietà e gestite. dichiarano inoltre di compiere molti sforzi per educare i propri dipendenti sull’importanza di vivere una vita sostenibile non solo nel lavoro ma nella loro vita quotidiana. 

Per quanto riguarda la supply chain, l’azienda riconosce che la sua catena è responsabile della maggior parte dell’impatto ambientale causato dall’azienda. Hasbro richiede che tutte le società terze che producono e confezionano i loro prodotti seguano i criteri di sostenibilità dell’azienda.

Grazie a tutti questi sfrozi, Hasbro ha ricevuto alcuni importanti riconoscimenti tra cui:

  • il primo posto nella lista 100 Best Corporate Citizens, che classifica le aziende più trasparenti e responsabili negli Stati Uniti.per  il terzo anno consecutivo si è classificata nella Top five;
  • riconosciuta come una delle aziende più etiche al mondo da Ethisphere per l’ottavo anno consecutivo;
  • classificata terza nella Green Rankings 2017 di Newsweek, con punteggi perfetti in termini di produttività di energia, rifiuti, acqua e carbonio.

Insomma, un’azienda così impegnata, non può proprio permettersi accuse di violazione di diritti. Giusto?

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Author: elena grinta

Mi occupo di comunicazione da 20 anni, ho lavorato nel marketing di grandi aziende internazionali e italiane e conosco i meccanismi della persuasione pubblicitaria. Ho deciso di investire il mio know how e le mie competenze per usare le risorse che hanno a disposizione le aziende (investimenti ma anche capitale umano) nella trasformazione positiva. Perché agli studenti di tutto il mondo a cui insegno Purpose Brands in Università Cattolica voglio poter dare sempre più esempi di aziende virtuose che hanno investito per il futuro, di tutti (e ce ne sono già molte!). Perché se stiamo a guardare, senza agire, senza responsabilizzarci, non abbiamo scuse.


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